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EUROPEAN GREEN DEAL: LE REGOLE

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Aggiornamento: 7 giorni fa


EUROPEAN GREEN DEAL_LE REGOLE 


REGOLA 1: Transizione ecologica: Nature Restoration Law

REGOLA 2 “Just Transition”

REGOLA 3 "Do No Significant Harm" (DNSH)

REGOLA 4 Metriche ed indicatori di impatto sociale, ambientale e materiale

REGOLA 5 Economia circolare


REGOLA 1 Transizione ecologica attraverso la Nature Restoration Law

Il Green Deal Europeo ha come obiettivo primario la transizione ecologica, di cui la Nature Restoration Law rappresenta un pilastro fondamentale. Questa legge, focalizzata sul ripristino degli ecosistemi e sul potenziamento della biodiversità, riconosce il ruolo cruciale degli ecosistemi sani nella lotta al cambiamento climatico.


La Nature Restoration Law si propone di:


  • Mitigare gli effetti del cambiamento climatico

  • Proteggere e valorizzare le risorse naturali

  • Incrementare la resilienza ambientale

  • Attraverso queste azioni, l'Unione Europea mira a creare un futuro sostenibile, in cui la natura e l'economia possano coesistere in armonia. La legge stabilisce obiettivi ambiziosi e vincolanti per il ripristino degli habitat terrestri e marini, promuovendo al contempo pratiche agricole e forestali sostenibili.


Per approfondire l'argomento, si consiglia di visitare il sito ufficiale della Commissione Europea: Nature Restoration Law.



REGOLA 2 “Just Transition”

La "Just Transition" o "transizione giusta" del Green Deal europeo è un concetto chiave nelle politiche ambientali e sociali dell'UE. Si riferisce al processo di trasformazione verso un'economia sostenibile e a basse emissioni di carbonio, garantendo al contempo che questo cambiamento sia equo e inclusivo per tutti i settori della società e per l’ambiente.


Per l'ambiente, questo approccio significa:

  • Riduzione dell'inquinamento e delle emissioni di CO2

  • Protezione della biodiversità e degli ecosistemi

  • Promozione di pratiche sostenibili in tutti i settori economici


Per le comunità, la "Just Transition" comporta:

  • Formazione e riqualificazione dei cittadini per nuove opportunità lavorative

  • Sostegno economico alle aree dipendenti da industrie ad alte emissioni

  • Coinvolgimento attivo dei cittadini nel processo decisionale

  • Miglioramento della qualità della vita attraverso un ambiente più pulito e sano

REGOLA  3 "Do No Significant Harm" (DNSH)

Il principio "Do No Significant Harm" è un concetto chiave all'interno del Green Deal europeo, l'ambiziosa iniziativa volta a rendere l'economia dell'UE sostenibile e climaticamente in bilancio neutro entro il 2050. Questo principio richiede che tutte le attività economiche e gli investimenti non arrechino danni significativi a nessuno dei sei obiettivi ambientali dell'UE:

  • Mitigazione del cambiamento climatico

  • Adattamento al cambiamento climatico

  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine

  • Transizione verso un'economia circolare

  • Prevenzione e controllo dell'inquinamento

  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

In pratica, il DNSH impone che ogni progetto o investimento, oltre a contribuire positivamente ad almeno uno degli obiettivi ambientali, non debba danneggiare significativamente gli altri. Questo approccio mira a garantire che la transizione verso un'economia verde sia equilibrata e non comporti effetti collaterali negativi su altri aspetti ambientali cruciali.

REGOLA  4  Metriche e indicatori di impatto sociale, ambientale e materiale

L'Unione Europea ha stabilito obiettivi ambiziosi in materia di sostenibilità, che comprendono la riduzione delle emissioni di gas serra, l'incremento della biodiversità, l'educazione del pubblico, il miglioramento dell'efficienza energetica, l'eliminazione degli sprechi energetici nella filiera e la promozione delle energie rinnovabili. Per allinearsi a questi obiettivi, lo stato, le regioni e le aziende devono adottare metriche che siano:

  • Misurabili e quantificabili, con indicatori chiari e precisi

  • Rilevanti e specifiche per ciascun settore industriale

  • Comparabili nel tempo e tra diversi settori, permettendo analisi di benchmark efficaci

  • Allineate agli standard internazionali di reporting sulla sostenibilità, come:

    • Planetary Boundaries (Limiti Planetari)

    • Ecological Footprint (Impronta Ecologica)

    • Earth Overshoot (Debito Ecologico)

    • Life Cycle Assessment (Analisi di impatto del ciclo di vita di un bene o un materiale)

  • Pianificate e concordate secondo SDG (Sustainable Development Goals) e il Framework for Strategic Sustainable Development (Quadro per lo Sviluppo Sostenibile Strategico)

L'adozione di queste metriche consentirà una valutazione accurata dei progressi verso gli obiettivi di sostenibilità, facilitando la presa di decisioni informate e l'implementazione di strategie efficaci. Inoltre, permetterà una maggiore trasparenza e responsabilità nelle azioni intraprese da enti pubblici e privati per affrontare le sfide ambientali globali.


REGOLA 5  Attuare la Transizione attraverso l’Economia circolare

L'economia circolare rappresenta un modello innovativo e sostenibile che mira a eliminare gli sprechi e ottimizzare l'utilizzo delle risorse naturali. In netto contrasto con il modello lineare tradizionale "estrai, produci, usa e getta", propone un sistema chiuso e rigenerativo volto a preservare il valore delle risorse nel tempo, promuovendo una crescita economica sostenibile e riducendo l'impatto ambientale.


I principi fondamentali dell'economia circolare si basano su:


  • Design efficace per prodotti durevoli, riparabili e facilmente riciclabili

  • Monitoraggio e analisi completa della filiera e del suo impatto misurabile, dall'estrazione delle materie prime alla fine del ciclo di vita del prodotto

  • Transizione dal concetto di proprietà di un bene al concetto di accesso e utilizzo ottimale

  • Enfasi sulla riparazione e manutenzione per prolungare la vita utile dei prodotti

  • Promozione del riutilizzo di prodotti o componenti ancora funzionali

  • Implementazione di processi di rigenerazione per prodotti usati

  • Sviluppo di tecnologie avanzate per il riciclo efficiente dei materiali di scarto


Questi elementi creano un ciclo virtuoso che reintegra costantemente materiali e risorse nel sistema produttivo. Le aziende sono chiamate a ripensare i propri processi produttivi, il design dei prodotti e i modelli di business per minimizzare gli sprechi e massimizzare l'efficienza delle risorse. Questo approccio non solo genera benefici ambientali significativi, ma crea anche nuove opportunità di business e stimola l'innovazione in settori emergenti come il riciclo avanzato, l'eco-design e la bioeconomia.


La transizione verso un'economia circolare presenta diverse sfide, tra cui lo sviluppo di tecnologie innovative, l'adattamento delle infrastrutture esistenti, la modifica dei comportamenti industriali radicati e il cambiamento della mentalità dei consumatori. Affrontare queste sfide richiede una collaborazione sinergica tra governi, imprese e società civile, investimenti sostanziali in ricerca e sviluppo, e l'implementazione di politiche di sostegno mirate e coerenti.

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