
Democratizzare l’energia
L’autoproduzione energetica è un modo per risparmiare evitando la dispersione di energia e le intermediazioni dei gestori e dei produttori privati; è quindi anche un modo per allontanarsi dai monopoli dominanti e per sottrarre alla privatizzazione una risorsa primaria come l’energia del sole.
Se l’autoproduzione è comunitaria, a questi vantaggi si aggiunge quello di una gestione più efficiente, sostenibile e partecipata che coinvolge direttamente cittadini e comunità locale nella produzione e nel processo decisionale energetico. Il valore democratico di questo modello è ulteriore perché i consumatori “non sono semplicemente ‘utenti’ che traggono vantaggi economici dall’adesione alla comunità, ma sono protagonisti attivi nella definizione e gestione del processo di conversione energetica del loro territorio verso un orizzonte di autosostenibilità” (Daniela Poli, UniFi).
I principali vantaggi dell'implementazione di sistemi di energia distribuita e tecnologie rinnovabili includono:
Resilienza potenziata della rete elettrica: Un sistema distribuito è meno vulnerabile a guasti su larga scala.
Drastica riduzione delle emissioni di carbonio: Un passo gigante verso la lotta al cambiamento climatico.
Esplosione di nuove opportunità economiche: Creazione di posti di lavoro e stimolo all'innovazione nel settore energetico.
Indipendenza energetica senza precedenti: Liberazione dalla dipendenza da fonti energetiche esterne e volatili.
Questo modello innovativo non solo favorisce la sostenibilità ambientale, ma stimola anche l'innovazione e la responsabilità del consumo da parte dei cittadini. Incoraggiando la ricerca e lo sviluppo di soluzioni efficienti e accessibili, la democratizzazione dell'energia promuove un futuro energetico più equo e resiliente, contribuendo anche a ridurre la povertà energetica.
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